giovedì 8 settembre 2011

Gore-Tex® Active Shell

Gore Bike Wear per la nuova collezione autunno - inverno 2011/2012 ha puntato tutto su Gore-Tex® Active Shell che è il laminato di nuova concezione, che riesce nella difficile opera di conciliare perfettamente estrema traspirabilità, leggerezza e protezione ottimale contro le intemperie. Ciò è reso possibile da una nuova tecnologia di laminazione unica nel suo genere. 
Gore-Tex® Active Shell

Una membrana Gore-Tex® più leggera e sottile viene inserita tra due tessuti, creando una struttura a 3 strati ancora più compatta, un livello completamente nuovo di traspirabilità e uno straordinario comfort Next-To-Skin. L'estrema traspirabilità del nuovo laminato è supportata da undesign minimalista (meno accessori superflui), proprio per garantire maggior leggerezza e massima traspirabilità.
Il risultato finale è una soluzione perfetta per chi pratica sport tutto l'anno, come appassionati di bici da corsa e mountain bike, che per i loro allenamenti e le loro gare necessitano di un abbigliamento leggero con regolazione ottimale dell'umidità, ma allo stesso tempo non vogliono rinunciare ad una costante protezione in caso di maltempo. 

È proprio sulla bici che il vento freddo e la pioggia rendono difficile mantenere una temperatura corporea stabile. Grazie all'estrema traspirabilità del laminato, il sudore non si condensa all'interno del capo, ma fuoriesce all'esterno, proteggendo in modo efficace il ciclista dal raffreddamento. 

Il taglio ergonomico ed aerodinamico della nuova giacca Ohygen si adatta perfettamente alla postura tesa sulla bicicletta mentre la giacca e i pantaloni Fusion trovano il loro impiego nell' off road. Il cappuccio è ripiegabile nel collo della giacca.

Fischer: CARBON PRO TIP & TAIL

LA RIDEFINIZIONE DEL CONCETTO DI MASSIME PRESTAZIONI


Quanto più a lungo si rimane in testa, tanto più è necessario ridefinire continuamente i vantaggi prestazionali. Perché alla fin fine ciò che si vuole è mantenere il distacco dai diretti inseguitori. Nel caso di Fischer, mantenere il distacco è di gran lunga più facile grazie alla continua attività di ricerca e alla passione per lo sviluppo. Da esse è nata la nuova tecnologia Carbon Pro Tip & Tail che consente un'ulteriore riduzione del peso sulla punta e sulla coda dello sci, determinando uno swingweight notevolmente migliore e una sensibile riduzione dell'inerzia di massa nelle tecniche classiche. La nuova tecnologia Carbon Pro Tip & Tail ridefinisce completamente le emozioni agonistiche nelle tecniche classiche staccando, come sempre, gli avversari.

Sci Fondo Fischer

Sci Fondo Fischer

SENSIBILE RIDUZIONE DEL PESO.
L'impiego di carbonio puro, materiale pregiato ed estremamente leggero, per la punta e per la coda riduce al minimo il peso dello sci. Inoltre, la costruzione tridimensionale consente di accorciare la punta dello sci senza modificare la superficie di contatto con la neve né compromettere la stabilità, contribuendo a ridurre ulteriormente il peso.



SWINGWEIGHT CLASSIC: LA SEMPLIFICAZIONE DELLO SCI DA FONDO
Sci Fondo Fischer È soprattutto il peso ridotto sulle code degli sci, grazie alla leva lunga, ad agevolare sensibilmente ogni passo, determinando un'ottima conduzione delle curve con conseguente riduzione del dispendio d'energia durante la sciata. Inoltre, nei cambi di pista e in curva entra in gioco il peso ridotto al minimo della punta dello sci che assicura un notevole aumento della maneggevolezza e ottime performance.

mercoledì 24 agosto 2011

Dryarn®: Leggera, pratica e confortevole!




Tutti gli atleti della Nazionale Italiana Arrampicata indosseranno, in gara e in allenamento, una maglietta realizzata in 100% Dryarn ai prossimi MONDIALI DI ARRAMPICATA 2011.
Per la maglia ufficiale prodotta da Dogma la nazionale ha scelto un design moderno e innovativo, unendo alla ricerca del materiale l’attenzione attenzione allo stile e all’immagine.
Alla base della filosofia Dryarn risiede una fibra eccezionale che permette di unire design e performance per creare capi di abbigliamento tecnico innovativi
IDROREPELLENTE E TERMOREGOLATRICE
Grazie alla capacità della microfibra di espellere l’umidità ed il sudore i capi realizzati con Dryarn® offrono un comfort assoluto ed elevate prestazioni in termini di vestibilità controllata e di idrorepellenza.
Dryarn® ha la capacità di trasferire il sudore attraverso la struttura del tessuto mantenendo una pelle sempre asciutta e permettendo di soddisfare il senso di benessere in condizioni di clima variabile.
Dryarn® non assorbe l’umidità prodotta dal corpo durante l’attività fisica ma la raccoglie dalla pelle, la trasferisce lungo la superficie delle fibre e la smaltisce all’esterno con un’efficienza di scambio tra pelle tessuto e ambiente tale da assicurare il massimo confort.

Al contrario di molte fibre che bloccano la normale traspirazione del corpo o la consentono solo parzialmente e per un tempo limitato, Dryarn® garantisce performance straordinarie in condizioni di attività fisica blanda tanto quanto intensa: gestisce infatti il flusso di calore e vapore della traspirazione in modo tale da non sbilanciare il sistema di termoregolazione e conservare la pelle asciutta. In presenza di sforzo fisico elevato inoltre Dryarn® non solo è in grado di gestire il sudore allo stato liquido ma riesce a regolarne la veicolazione armonizzandosi con le variazioni di intensità della traspirazione permettendo al corpo, anche al termine dello sforzo fisco, di mantenere il microclima ideale della pelle.

LEGGERA, PRATICA E CONFORTEVOLE
Dryarn® è la fibra più leggera esistente in natura. Grazie al suo basso peso specifico Dryarn® permette di realizzare capi estremamente leggeri, creando indumenti che a parità di confezione possono pesare molto meno. Il medesimo indumento realizzato in Dryarn® può pesare il 32% in meno rispetto all’equivalente in lana e il 34% in meno rispetto all’equivalente indumento in poliestere. Questa leggerezza unita alla capacità d’isolamento termico, superiore a quella della lana, permette a Dryarn® di alleggerire il numero d’indumenti da indossare garantendo una maggiore libertà di movimento

DERMATOLOGICAMENTE TESTATA E BATTERIOSTATICA
Dryarn® è dermatologicamente testato e pertanto non crea effetti indesiderati sulle pelle, soprattutto delle persone più sensibili o che presentano problemi dermatologici. Assolutamente traspirante, Dryarn® è resistente a muffe, tarme, batteri o altri microrganismi.

mercoledì 27 luglio 2011

Nike+ SportWatch GPS TomTom

Nike+ SportsWatch GPS TomTom: l'orologio da running


Insieme Nike e TomTom presentano Nike+ SportsWatch GPS Powered by TomTom, l'orologio definitivo per gli appassionati della corsa. Integra un sensore GPS di ultima generazione che, abbinato al sensore Nike+ nella scarpa, offre dati precisi su distanza e andatura. In vendita da TomTom e anche nel negozio on line Nike a 200 euro.

Dalla collaborazione tra Nike e TomTom è nato l'orologio definitivo per gli appassionati di corsa, battezzato Nike+ SportsWatch GPS Powered by TomTom. Macitynet ha assistito alla prima presentazione ufficiale avvenuta durante il CES di Las Vegas a gennaio: ora Nike+ SportsWatch GPS Powered by TomTom è disponibile in commercio al prezzo di 199 euro.


Integra un sensore GPS di ultima generazione in grado di rilevare con grande precisione i dati sul passo e sulla distanza percorsa. Gli altri sensori integrati rilevano anche la frequenza cardiaca, mentre il software calcola le calorie bruciate. L'interfaccia utente è stata progettata per l'utilizzo immediato: permette di personalizzare e organizzare le sessioni di allenamento con promemoria e segnali acustici, anche per avvisare quando è l'ora degli allenamenti e per sottoporre nuove sfide durante le corse.


Tra le altre funzioni ricordiamo la memorizzazione della cronologia delle corse e dei record personali. Per sfruttare al massimo il nuovo orologio Nike+ SportsWatch GPS Powered by TomTom occorre acquistare separatamente il sensore Nike+ da posizionare nella scarpa.

Ovviamente il Nike+ SportsWatch GPS Powered by TomTom si interfaccia con il sito della community Nikeplus.com per tenere traccia dei nostri allenamenti e per confrontarci con tutti gli altri membri della stessa community. Il dispositivo è compatibile anche con Mac a cui si collega mediante un cavo USB, utile anche per la ricarica.

L'accessorio per il running può essere acquistato dal sito di TomTom e anche nel negozio online Nikeal prezzo di 199 euro. Il sensore Nike+ è invece disponibile al prezzo di 19 euro su Amazon al prezzo di 19 euro con spedizione gratuita. E' anche disponibile su Apple Store online allo stesso prezzo ma con spese di spedizione non incluse.

Cambio elettronico nelle bici



La bicicletta è l'ultimo mezzo di locomozione meccanico. Tecnologicamente avanzato. Con l'uso di carbonio, leghe super leggere e componenti sofisticatissimi studiati nella galleria del vento. Ma ancora squisitamente meccanico. Almeno fino a ieri. 



Al Giro della California




, una gara a tappe del circuito professionisti in corso in questi giorni - dove si sta riscaldando i muscoli anche il varesino Ivan Basso in vista del Giro d'Italia - un gruppo di ciclisti di tre squadre (Rabobank, Columbia e Garmin) sta correndo per la prima volta su delle bici con il cambio elettromeccanico Dura- Ace Di2, prodotto dalla giapponese Shimano. Di2 sta per Digital integrated intelligence. Un cambio comandato da due pulsanti. Alimentati da una pila. E' la fine di un'era? Se lo è chiesto Ian Austen del New York Times. Un interrogativo che ha suscitato commenti à gogo e diviso in due il popolo dei ciclisti Usa. Qualcuno parla di effetto IPod che arriva anche alle due ruote. I puristi storcono il naso. E' sempre così. Bartali o Coppi. Saronni o Moser... Ma come funziona questo cambio elettromeccanico lanciato da Shimano? Ed è davvero utile?



Prova a spiegarlo


 Massimiliano Cenedese che segue i servizi post vendita per Shimano Italia: «Il gruppo Dura-Ace Di2 Shimano è un sistema di cambio elettromeccanico per bici da corsa. E' l'evoluzione dell'attuale gruppo Dura Ace, top di gamma della nostra società usato dai team professionisti su strada». I comandi sono integrati nelle leve del freno, come è per i freni meccanici. Quello che cambia è che al posto della due levette integrate nei freni ci sono due pulsanti: nella leva sinistra i due pulsanti comandano il deragliatore (il cambio delle due corone anteriori) e nella leva destra il cambio. Sia il cambio che il deragliatore del Di2 in apparenza sono simili agli attuali. Ma all'interno hanno un microprocessore che comanda un servomotore elettrico che gestisce la "cambiata". 

Rispetto all'attuale, il nuovo sistema offre «una maggiore precisione di cambio non c'è nessun problema di tensione di filo come c'è sistema meccanico». In caso di caduta poi il cambio si sgancia da solo per evitare rotture. Si deve resettare il sistema prima di riprendere a pedalare. Più o meno come un pc quando si blocca. Il sistema Di2 è compatibile con il Flight Deck Sc-7900, un computer di bordo che registra tutti i dati dell'allenamento o della gara, i battiti cardiaci, l'altitudine, la pedalata, il rapporto inserito e molto altro. I dati con una connessione wireless possono essere traferiti su un computer ed elaborati attraverso un software incluso che permette di analizzare le performance sui pedali. 



Non è il primo cambio "a pile"


. C'erano stati anni fa due tentativi andati male della francese Mavic. Nel 2002 il gruppo Campagnolo ha messo a punto il primo prototipo ma ha deciso di rimandare il lancio. Shimano, sempre sette anni fa, ha immesso sul mercato i primi sistemi di cambio elettromeccanici per citybike, ancora in catalogo, non da competizione insomma. Nel frattempo la tecnologia si è sviluppata. «Il sistema Di2 - assicura Cenedese - è preciso, più preciso del migliore sistema meccanico, e molto veloce. La "cambiata" avviene passo passo. A ogni pressione cambia un rapporto». Le batterie sono a ioni di litio, come quella dei telefonini, e ricaribili. L'autonomia di una carica è di 2mila chilometri. E c'è un indicatore a led che avvisa dello stato di carica. 

Tutto il sistema è a tenuta stagna. L'anno scorso è stato testato anche nei campi di ciclocross. E vari corridori professionisti lo hanno usato nelle Classiche del Nord, con tutte le condizioni climatiche, anche sul pavé della terribile Parigi-Roubaix. Tra aprile e maggio verrà commercializzato anche in Italia. Per ora sarà legato solo alla componentistica delle specialissime da corsa, per una fascia di mercato alta. Il Di2 sarà montato su bici da 5mila euro in sù. E poi possibile che la linea nei prossimi anni venga declinata nelle altre linee di prodotto. Anche quelle per i comuni mortali, onesti pedalatori della domenica... «La rapidità di questo processo dipenderà da come verrà accolta dal mercato». 



Anche Campagnolo,


 che ha inventato la trasmissione nella bicicletta, «sta lavorando da tempo sulla trasmissione elettronica», conferma Lerry Piazza responsabile comunicazione della casa vicentina: «Abbiamo già testato il nostro sistema di trasmissione elettronica con corridori professionisti al Tour de France 2008. Il prodotto c'è, ma stiamo valutando il momento migliore per il lancio sul mercato perché un prodotto di questo tipo, costoso e di posizionamento elevato, rischia di soffrire in un momento difficile come l'attuale. Così rischiamo che l'utente non apprezzi il suo valore. Anche perché va considerato che industrializzare un prodotto del genere richiede investimenti enormi... 

E noi vorremmo diffonderlo a più gente possibile. Stiamo lavorando per raffinarlo sempre più, per ridurre i pesi e renderlo sempre più perfetto e performante». Ma per adesso Campagnolo sta a guardare cosa succede con il lancio della concorrente giapoonese. La casa vicentina è da sempre attenta alla ricerca, all'innovazione e all'eccelenza di prodotto: «L'unica vera arma vincente del made in Italy per distaccarsi dalle produzioni a basso costo del Far East». L'ultima invenzione lanciata da Campagnolo è il cambio a undici rapporti. E poi di recente «tutti i comandi dei gruppi Campagnolo sono stati ridisegnati per seguire meglio l'anatomia della mano». 

Meccanica o elettronica, la bici del futuro spinge i pedali sulla ricerca e sui materiali. Una corsa a tappe senza fine.